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LA DIETA A ZONA

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LA DIETA A ZONA

Garantisce perdita di peso e mantenimento della massa magra, lucidità mentale e prevenzione contro le malattie del nostro secolo: svisceriamo i segreti della ormai famosa dieta a Zona.

Ormai tutti parlano della Zona: sembra essere la "dieta" più discussa dell'ultimo anno e indubbiamente la più conosciuta. Testimonials famosi quali attrici (fra le quali, si mormora, ci siano anche Sandra Bullock e Madonna), atleti di alto livello e squadre di calcio (qualcuna anche italiana!) l'hanno testata con successo. In effetti, sembra che gli sperimentatori del regime alimentare che conduce alla Zona lo abbiano poi felicemente adottato come stile di vita.
Altri invece mormorano che il piano nutrizionale del Dott. Sears sia stato copiato da uno molto simile, sviluppato negli anni Quaranta. Alcuni ancora ritengono che la dieta a Zona sia irrazionale nelle proporzioni fra carboidrati grassi e proteine…

Cos'è "la Zona"? Il nome della dieta rappresenta uno stato di equilibrio ormonale che porta l'insulina (è l'ormone secreto per spazzare via dal circolo sanguigno gli zuccheri introdotti, spesso trasformandoli in grasso di riserva) ad essere sempre in equilibrio con i suoi ormoni antagonisti. Questo equilibrio viene definito come una zona : quando l'organismo è in questo stato la mente è più lucida (non vi sono cali di zuccheri) e bruciamo più grasso (a riposo è il substrato principale utilizzato dal metabolismo per ottenere energia).
Come si raggiunge? Il Dott. Barry Sears, biochimico e creatore della dieta a Zona, ha messo a punto uno stile alimentare che in realtà si basa sulle semplici regole alimentari delle nostre nonne; un po' di tutti gli alimenti con equilibrio e moderazione…
I tre punti cardine della dieta a Zona sono:
1) In ogni pasto o spuntino sono sempre presenti tutti i macronutrienti (carboidrati o zuccheri- proteine- grassi). Siamo stati progettati geneticamente per assumere diversi nutrienti assieme: dissociarli potrebbe contribuire sfavorevorevolmente all'allenamento dei nostri enzimi digestivi. Pensate alla sonnolenza che segue il classico piatto di pasta…Mangiare assieme tutti i nutrienti garantisce l'equilibrio fra insulina (stimolata dall'ingestione di zuccheri) e del glucagone (ormone delle proteine e dei grassi).
2) I carboidrati costituenti i pasti derivano soprattutto da frutta e verdura. La pasta ed il pane vengono assunti come condimenti o piccoli extra. La farina è venuta dopo l'industrializzazione, dopo la quale si è registrato un incremento generale dell'obesità nel mondo intero. I carboidrati complessi (pane, pasta, ecc.) hanno un'elevata densità glicemica (contengono molto zucchero in…poco spazio!) al contrario della verdura. Una tazza di pasta equivale a dodici di broccoli, che però sono pieni di vitamine e minerali.
3) Consumare almeno 5 pasti al giorno. Mangiare spesso (e con moderazione) è un grande allenamento per il metabolismo, il quale lavorerà di meno ma con maggior frequenza quindi meglio. Inoltre è fondamentale per mantenere stabili i livelli ormonali di insulina nel sangue.

La dieta a Zona, diversamente dalla classica piramide degli alimenti, consiglia l'assunzione giornaliera di un 40% di carboidrati (principalmente sotto forma di frutta e verdura)30% di proteine (carne, pesce,formaggi, uova, ecc.), 30% di grassi (preferibilmente monoinsaturi come olio di oliva, mandorle ed altri che sono risultati utili nella prevenzione delle malattie cardiache). In quanto praticamente opposta ai principi nutrizionali correnti (molti carboidrati, poche proteine e grassi al minimo), questa suddivisione stupisce!Il Dott. Sears è però convinto del fatto che questa ripartizione del cibo sia la nostra assicurazione sulla vita; le proteine giornaliere non superano quelle raccomandate dalla maggior parte dei nutrizionisti (al massimo 120 g. a pasto). I grassi derivano tutti da fonti alimentari salutari, stimolano l'ormone antagonista dell'insulina e in più sono la principale fonte di energia del nostro organismo. Quanto ai carboidrati, ai quali attingiamo durante un certo tipo di attività fisica (a ritmo o intensità veloce) risultano essere in equilibrio con il resto dei nutrienti e nella quantità giusta e necessaria per essere "energici", sazi e possibilmente con meno grasso addosso...
E' difficile da seguire? L'ultimo libro sulla Zona, "7 giorni nella Zona", è stato sviluppato dal Dott. Sears in collaborazione con l'équipe Enervit (in Italia),e con l'aiuto di uno chef italiano. La lista dei cibi favorevoli alla zona è dunque zeppa di prodotti che in Italia sono reperibili in qualunque supermercato. Quanto all'aspetto organizzativo, la Zona non è affatto difficile da intraprendere o mantenere in quanto non è limitativa (non esistono alimenti proibiti ma solo alcuni, come pane e prodotti da forno in generale, da consumare con moderazione. Secondariamente è semplicissima da seguire anche se si è fuori casa. Non ci sono calcoli da fare in quanto il metodo ad occhio risulta sufficientemente affidabile.
Come funziona il metodo ad occhio? Dividiamo un piatto in tre parti; riempiamo il palmo della mano con le proteine. Accanto, due dita di grassi (di quelli raccomandati). Il resto del piatto va fatto traboccare di frutta e verdura. Otteniamo così un pasto che ci permette di rimanere "in zona", senza eccessive privazioni.
Stando al parere del Dott. Sears, il cibo è un farmaco e come tale va assunto. Nel suo primo libro, "Come raggiungere la Zona" spiega dettagliatamente le ragioni scientifiche sulle quali si basa la sua dieta e riporta i risultati di diverse ricerche che dimostrano come il regime nutrizionale abbia portato a migliorare le condizioni psico fisiche di pazienti colpiti da malattie quali diabete, cancro, HIV, cardiopatie, ecc. Inoltre, pare che con gli atleti abbia ottenuto risultati straordinari; la dieta a Zona è infatti utile per incrementare la massa magra (muscolo) o mantenerla e grazie all'equilibrio ormonale indotto dal cibo, migliora le prestazioni.

Possibile?
A voi la scelta…

Articolo a cura di Personal Training System Cattolica
Professionisti Associati DelbIlly

 
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